La poesia è questa:
Il tempo ci rapisce, e il cielo è solo
anche di queste rondini che il volo
intrecciano, pericolosamente,
come chi va cercando nella mente
qualche nome e il ritrovarlo
nemmeno conta, poiché ormai è già sera.
Eh sì! s'invecchia, e ritorna più vera
la vita che già fu, rosa da un
un tarlo che la monda. E vien la sera.
E i pensieri s'intrecciano, e le rondini.
E non siamo più noi; siamo i profondi
cieli dell'esistenza, ahi come intera
e profondissima, cupa, nel suo indaco.
Cosa ne pensate?? Cosa vi comunica? La forma utilizzata è adatta ad esprimere la tematica affrontata dal poeta??
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Questa la parafrasi, per capire il senso delle parole. Adesso il commento: come già in molti altri poeti, la sera, ovvero il morire del giorno, per Betocchi, simboleggia la vecchiaia che annuncia la morte.
I voli delle rondini che sfrecciano in cielo lo fanno pensare al desiderio di un recupero di qualcosa di già vissuto, ma è cosa inutile: ormai la vita volge al termine e nulla conta più.
Il ricordo è come un tarlo che rode, ma al tempo stesso purifica la vita trascorsa dai suoi errori e fa sì che ci sentiamo parte di un universo infinito, sprofondati nella vastità del cielo.